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lunedì 29 giugno 2020

Anche il Big Bang è musica!



Il satellite WMAP (Wilkinson Microwave Anisotropy Probe), il cui scopo è misurare le radiazioni spaziali residue lasciate dal fenomeno noto come Big Bang, sta mappando la volta celeste.

 Tale mappatura, come per una impronta digitale, raffigura il cielo con differenti colori per ogni variazione di temperatura. Nello specifico, la CMB (Cosmic Microwave Background).


Radiazione Cosmica di Fondo, mostra come queste radiazioni siano, a tutti gli effetti, delle microonde residue, a distanza di 380 mila anni, prodotte nel momento del Big Bang.

 L'universo, che da quegli albori ad oggi ha subito una notevole evoluzione, ha comunque in se questi residui cosmici di radiazioni.


 Va ricordato che nella sua fasce iniziale l'universo era prevalentemente un luogo dominato da fenomeni sonori, più che visivi.

Ed è grazie a questa mappatura che oggi si è potuto ricostruire il suono emesso dal Big Bang!

Approfondimento by: Olofonia