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giovedì 27 settembre 2012

Olofonia: evoluzione del suono

Nel campo della registrazione e riproduzione sonora sono stati fatti, nel corso degli anni, enormi progressi, ed al giorno d'oggi esistono delle tecniche di registrazione veramente all'avanguardia.

 Il primo approccio inerente alla riproduzione sonora fu la monofonia, ossia la registrazione del suono tramite un'unico canale audio. In pratica tutte le informazioni acustiche venivano registrate da un'unica fonte, e venivano poi riprodotte da un singolo diffusore (altoparlante).


 L'evoluzione successiva prevedeva la possibilità di avere due canali differenti di registrazione audio, ognuno dei quali registrava una differente parte delle informazioni sonore.

Questa tecnica chiamata Stereofonia si è molto diffusa e tutt'ora è la più utilizzata nell'ambito della riproduzione sonora.

 Una volta effettuata la registrazione stereofonica (termine normalmente abbreviato in “Stereo”) la diffusione dei suoni viene poi gestita tramite più punti di riproduzione sonora (altoparlanti o casse) dislocati in posizioni spaziali differenti, con ogni punto trasmette un bagaglio di informazioni acustiche differente, dando al suono una dimensione spaziale.

 Nella stereofonia classica i canali usati per la riproduzione audio sono due, ma è possibile usare più canali differenti di trasmissione dei dati sonori per rendere l'ascolto, seppur in modo limitato, più “tridimensionale”. 

 E' ovvio che per avere una riproduzione sonora perfettamente identica alla realtà (incluso il fattore tridimensionale) sarebbe necessario avere infiniti diffusori sonori posizionati in ogni punto spaziale presente nell'ambiente circostante, con ogni punto che trasmette l'esatto suono avvenuto in origine in quel punto dello spazio.

Ciò è tecnicamente impossibile con l'uso della tecnica stereofonica, per le ragioni poc'anzi spiegate. La tecnica che invece è in grado di riprodurre un suono in modo completamente fedele all'originale è l'OLOFONIA.

 Tale tecnica permette di registrare un suono e di riprodurlo in 3D profondo-verticale e orizzontale, in altre parole si ottiene un ologramma sonoro identico a quello reale. La registrazione avviene tramite uno speciale microfono chiamato Olofono.