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giovedì 15 novembre 2012

Olofonia e onde sonore

Il suono è prodotto dalla vibrazione di un corpo in un mezzo materiale, come l'aria o l'acqua.

 Qualsiasi corpo sottoposto a vibrazione urta le particella d'aria (o del liquido, solido o gas nel quale è immerso) le quali, a loro volta, iniziano a vibrare facendo propagare l'onda elastica (più precisamente definita onda sonora).


 In base alla descrizione appena fornita è evidente che una qualsiasi onda per propagarsi necessita di un mezzo materiale all'interno del quale le molecole vibrano ri-trasmettendo l'onda sonora stessa.

 Prova di questo è il fatto che nello spazio, dove non c'è atmosfera ma solo vuoto, il suono non si propaga.

 Ad esempio percuotendo la corda di una chitarra essa inizia a vibrare e produce una compressione e rarefazione ritmica che si propaga verso l'esterno in modo concentrico (come accade ad un sasso lanciato in un lago che crea delle onde concentriche che si propagano dal punto in cui il sasso è caduto nell'acqua verso l'esterno).

 La velocità con la quale le onde sonore si propagano varia a seconda del materiale nel quale avviene la vibrazione ed il successivo propagarsi di onde sonore.

 La velocità di propagazione di un'onda sonora nell'aria è di circa 330 m/s (metri al secondo), mentre ad esempio nell'acqua è più elevata e raggiunge i 1400 m/s.

Quindi, il suono è un'onda, più o meno regolare e più o meno complessa, causata delle vibrazioni delle molecole di un mezzo materiale. Le vibrazioni sonore che possono essere percepite dall'udito umano sono con frequenza compresa tra i 15 e i 20.000 hertz.

 Con frequenze sonore superiori a 20.000 hertz si ottengono onde chiamate ultrasuoni. Qualsiasi suono può essere registrato e riprodotto.

 Nel corso degli anni le tecniche e i dispositivi per la registrazione e la riproduzione sonora si sono evoluti fino ad arrivare a quella che l'apoteosi registrazione sonora.

 L'Olofonia permette una registrazione audio e successiva riproduzione con una fedeltà rispetto all'originale senza paragoni.

 L'ascolto dei suoni e rumori registrati con la tecnica Olofonica regala l'illusione (completamente realistica) di percepire le onde sonore come se si stesse ascoltando l'audio originale nelle esatte coordinate spaziali nelle quali fu emesso.