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giovedì 14 febbraio 2013

Olofonia e percezione sonora

Il fenomeno acustico è originato dalle onde a carattere oscillatorio che si propagano nell'aria, nell'acqua o in un solido e che sono generate da vibrazioni meccaniche o aerodinamiche.

Le variazioni di pressione che le onde sonore imprimono sul timpano, causano la percezione sonora da parte dell'apparato uditivo umano.

 Le principali caratteristiche del suono sono: altezza, intensità e timbro.


Di norma viene definito suono qualsiasi vibrazione meccanica che il nostro orecchio è in grado di percepire.

Ma, scendendo ancora più nello specifico, un'onda di questa natura è definita rumore (anziché suono) quando le sue caratteristiche risultino fastidiose o dolorose per l'apparato uditivo stesso.

 Il timpano presente all'interno dell'orecchio umano rileva la vibrazione sonora (meccanica) e la converte in un'impulso elettrico e nella conseguente sensazione uditiva.

 Le frequenze che l'orecchio umano è in grado di percepire vanno da 20 Hz fino a 20 kHz.

Lo strumento che misura i livelli di rumore viene chiamato fonometro. Grazie ad esso è possibile misurare l'intensità del rumore (espresso in decibel).

Le onde sonore seguono le leggi della meccanica ondulatoria e sono quindi soggette a quei fenomeni tipici della propagazione delle onde, quali: l'interferenza, la riflessione e la risonanza.

Qualsiasi suono o rumore può essere registrato o riprodotto, grazie all'utilizzo di tecniche ed apparecchiature di registrazione e di riproduzione sonora.

 Una tecnica di registrazione e riproduzione veramente all'avanguardia è rappresentata dall'Olofonia.

 L'Olofonia permette una registrazione audio e successiva riproduzione con una fedeltà senza paragoni. Le onde sonore vengono riprodotte con un risultato qualitativo paragonabile all'originale e nelle esatte coordinate spaziali nelle quali fu emesso il suono all'origine.