In altre parole i suoni registrati e riprodotti “olofonicamente” si avvicinano molto a come verrebbero percepiti dal nostro orecchio.
Ciò in riferimento principalmente alla posizione spaziale dalla quale provengono (non solo destra-sinistra come nella stereofonia ma anche alto basso, con un'accuratezza nelle coordinate spaziali veramente sbalorditiva).
Lo strumento che rende possibile questa accuratezza è l'Olofono, un microfono molto particolare che riproduce la forma di una testa umana incluse le orecchie, nelle quali avviene la registrazione delle onde sonore.
Grandi artisti, già decine di anni fa, se ne sono serviti in alcune opere musicali, ricordiamo tra tutti i primi a farlo: i Pink Floyd, ed in particolare Roger Waters che utilizzò la tecnica olofonica per creare gli effetti sonori dell'album “The Final Cut”.