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martedì 7 aprile 2015

Toni binaurali

Il termine binaurale etimologicamente deriva dal latino “bini” ossia “due per volta” unito a “auris” = “orecchio”.

Cos'è un battimento 
Chiamasi battimento quel fenomeno di percezione inerente la diminuzione e l'aumento di intensità sonora e si manifesta quando due suoni che differiscono di poco in frequenza (di solito meno di 30Hz), interagiscono. 


Toni binaurali 
I toni binaurali sono dei battimenti che arrivano separatamente al cervello tramite il sistema uditivo, come se fossero due suoni, con frequenza inferiore a 1500 di Hz.

Essendo suoni con uno scostamento (differenza di frequenza) non superiore a 30 Hz, il cervello riesce ad unirli trasformandoli in un unico suono che viene percepito tridimensionalmente.


Se lo scostamento delle due frequenze sonore, che arrivano al cervello, fosse troppo, il cervello non svolgerebbe la funzione di “unione” ma li percepirebbe come sonorità differenti, il fatto che invece siano sufficientemente simili, permette al cervello di effettuare questa “somma di sonorità” restituendo un suono che non è più piatto, bensì che equivarrebbe ad un ologramma in termini di immagine = in 3D!!


Conclusione 
In altre parole le due onde sonore non si uniscono fisicamente prima di raggiungere il sistema uditivo, esse arrivano in modo differenziato ed è poi il cervello che innesca in automatico (trovandosi due frequenze diverse ma simili) il processo di unione, producendo l'effetto sonoro chiamato binaurale, e restituendo un unico battimento!

La tecnologia che si occupa delle onde binaurali viene chiamata Olofonia.