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mercoledì 8 luglio 2015

Olofonia e Musica: La nascita dei cantautori

La parola cantautore fu coniata nel 1959 da Vincenzo Micocci ed Ennio Melis (casa discografica RCA), anche se già a quel tempo esistevano del cantanti che scrivevano le proprie canzoni e le proprie melodie, come ad esempio Domenico Modugno ed Armando Gill.

 In particolare il primo a scrivere canzoni, prendendo spunto dai fatti di cronaca, fu Domenico Modugno, quando nel 1955 scrisse “Vecchio frack”, in memoria del compianto Raimondo Lanza di Trabia. A quei tempi si parlava di “cantacronache” come gruppo precursore dei veri e propri cantautori.

I cantautori nei vari decenni

Negli anni '60 tra gli esponenti maggiori dei cantautori troviamo personalità come Luigi Tenco Gino Paoli, Giorgio Gabet, Fabrizio De Andrè ed Enzo Jannacci, tanto per citarne alcuni.

Per passare poi ad una seconda fase, a partire dalla metà degli anni sessanta, con nomi quali: Lucio Dalla e Francesco Guccini.

 Mentre negli anni '70, contemporaneamente ai movimenti culturali e politici, si diffonde maggiormente l'uso della canzone come strumento di comunicazione sociale, politica e come mezzo di protesta.

Dove si riaffermano gli stessi cantautori (Dalla, Guccini, De Andrè, ecc) e se ne affermano di nuovi come Antonello Venditti, De Gregori, Vecchioni, Ivano Fossati e tanti altri.

Lo stesso fenomeno si manifesta sul globo, in particolare negli Stati Uniti, con mostri sacri come Bob Dylan, Paul Simon e Leonard Choen. E da lì il passaggio obbligato per gli anni '80, con nomi del calibro di Vasco Rossi, Enrico Ruggeri, Jovanotti, Luca Carbonio e Raf. Ma anche nell'ambito femminile con Gianna Nannini e Donatella Rettore.

 L'arte scrivere musica è uno dei mezzi di diffusione maggiormente presenti sul globo, del resto la musica è uno strumento di comunicazione universale e senza tempo.