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domenica 26 maggio 2019

Rap e Trap, ma quali sono le differenze?


Partiamo innanzitutto dal definire questi due termini.

 Trap, nella lingua da cui questa parola ha origine, significa letteralmente “trappola”. Genere musicale nato negli anni 90 ad Atlanta (negli Stati Uniti). Il nome Trap si ricollega ai luoghi dove questo genere musicale (che poi non è altro che una costola del Rap) nasce, ossia le“Trap House”, uno slogan per definire un appartamento disabitato, usato da spacciatori per i loro traffici illegali di droga.
Il termine Rap, prende invece il suo significato dal verbo inglese “to rap”, letteralmente “chiacchierare informali” con origini legale ai canti afroamericani e gospel.

 Il Trap viene considerato un sottogenere dal Rap con alcune caratteristiche simili ma altre ben distinte.


La prima differenza tra questi due generi la troviamo nelle sonorità, Un pezzo trap ha un beat con tonalità ripetitive e pesanti, con un uso massiccio di sentetizzatori, sub-bassi molto distorti tipicamente dub. È una musica fatta con molto autotune sul cantato, con ritornelli ad effetto.

 Nel Rap abbiamo un ritmo (battiti per minuti) più veloce, dove le rime poetiche devono essere pronunciate con il giusto ritmo per essere allineate al suono. Anche il contenuto delle canzoni trap differisce dal Rap.


I testi delle canzoni trap sono spesso legati a toni minacciosi e cupi, parlano di crimine, vita di strada, droga, sofferenza e violenza. Mentre il rap da questo punto di vista, appare molto più variegato e complesso.

 Alcuni artisti rappresentativi del genere rap in Italia sono Sfera Ebbasta, Ghali, Izi e Tedua, giusto per citarne alcuni. Mentre tra gli esponenti del rap troviamo i Sangue misto ma anche gli Articolo 31, i Sottotono e Fabri Fibra.