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mercoledì 27 febbraio 2013

Olofonia e velocità del suono

Le sostanze solide, liquide e gassose sono tutte dotate di una caratteristica importante: l'elasticità!

Grazie a tale caratteristica esse reagiscono, come se fossero una molla, alle pressioni esterne che subiscono. Questo spiega come sia possibile che il suono si propaghi! 

La risposta è che il suono è un'onda di pressione In fisica viene definita velocità quel rapporto tra lo spazio percorso che qualcosa impiega a percorrerlo.

Il metodi sicuramente più semplice per misurare la velocità del suono è misurare il tempo impiagato dal suono a coprire una determinata distanza.

La velocità del suono varia in base alla densità del mezzo attraverso il quale il suono stesso si propaga (aria o altri gas, materiali solidi e liquidi).

Maggiore è la densità e proporzionalmente maggiore è la velocità di propagazione.

Anche la temperatura del mezzo/materiale attraverso il quale il suono viaggia ne modifica la velocità.
Maggiore è la temperatura e maggiore è la velocità di propagazione.

 Ad esempio dell'aria, la velocità del suono è di 331,4 m/s (metri al secondo) a 0 °C ed è 343,8 m/s a 20 °C. Nell'acqua la velocità del suono di aggira sui 1500 m/s.

Mentre in una sostanza solida come l'acciaio la velocità diventa di 5000 m/s!! Le vibrazioni sonore percepibili dall'apparato uditivo umano sono comprese nell'intervallo con frequenza da 20 a 20.000 hertz.

Le frequenze più basse vengono definite infrasuono e quelle più elevate del suddetto intervallo vengono chiamate ultrasuoni.

Qualsiasi suono può essere registrato e riprodotto. Nel corso degli anni le tecniche e i dispositivi per la registrazione e la riproduzione sonora si sono evoluti fino ad arrivare ad una delle tecniche più all'avanguardia oggi esistenti: l'Olofonia. Tale tecnica permette registrazione e riproduzione sonora con la medesima fedeltà del suono originale. In altre parole il suono viene percepito nelle stesse coordinate spaziali nelle quali fu emesso originariamente.