In musica i battimenti sono il risultato della sovrapposizione di due onde sonore con sinusoidi simili. In particolare formate dalla stessa ampiezza d'onda e da frequenze non uguali ma abbastanza vicine (ad esempio la prima sinusoide con frequenza di 50 Hz e la seconda con frequenza di 60 Hz).
In pratica l'emissione di due onde sonore con le caratteristiche sopracitate, non produce due suoni distinti ma un unico suono la cui onda è la risultante dell'unione delle due frequenza originali (due onde distinte).
Il termine “battimenti” è dovuto alle caratteristiche dell'onda emessa: un suono con una fluttuazione lenta che rassomiglia ad una pulsazione regolare.
Nel campo dell'acustica, il fenomeno dei battimenti parrebbe prodursi dal fatto che le due onde emesse si sommano trasformandosi in un unico suono, ma di fatto non è questa la corretta spiegazione.
Nel battimento a causa del fatto che le due frequenze delle onde non sono identiche (devono essere comunque simili) si creerà una piccola differenza, uno sfasamento, che produrrà un ritardo nel suono di un'onda rispetto all'altra con i suoni che non giungeranno simultaneamente.
Con il susseguirsi dei vari periodi, delle due sinusoidi, lo sfasamento varierà riportando gradualmente i due suoni ad essere in fase tra loro.
Lo stesso concetto di Binauralità implica che i suoni inviati al cervello, mediante degli auricolari o cuffie come nella musica Olofonica, di frequenza al di sotto del 1500 Hz e con una differenza di Hz non superiore a 300, anziché percepirli in modo distinto, li unisce ottenendo un suono nuovo che ne è la risultante.
La tecnologia Olofonica permette di riprodurre delle sonorità molto piene e realistiche, di natura tridimensionale, proprio grazie ai fenomeni della binauralità e dei battimenti.
l